mercoledì 16 settembre 2015

RITORNI FATICOSI

Io e mio fratello siamo romantici

Tornare alla vita di tutti giorni è stato pesante, quest'anno.
Non sono riuscita a godermi il mio amato mare come ogni anno, anche se per poco, riesco a fare. E lo studio, e il lavoro, e la stanchezza che avevo accumulato durante l'anno e che mi sembrava non volesse riassorbirsi, fatto sta che non mi sono sentita completamente in vacanza fino a che non è stato il momento di tornare a casa.
Come si dice? Ti rendi conto di quanto una cosa sia importante e bella solo quando la perdi?
Ecco, per me quest'anno è stato così. Mi è presa quella malinconia che sentivo quando avevo 10 anni. Dopo 2 mesi e mezzo di vita di mare, era l'ora di tornare a casa, di ricominciare la scuola, e io piangevo. I giorni prima della partenza cercavo di guardare, odorare tutto ciò che più mi piaceva di quel posto come se questo avrebbe significato portare tutte quelle bellissime emozioni con me, a casa. E una volta tornata in città, la disperazione. Pianti, urla "IO NON VOGLIO STARE A CASA, VOGLIO ANDARE A VIVERE AL MARE!", per dei giorni finché la tristezza lasciava il posto alla malinconia. La malinconia mi è rimasta tutt'ora, quella cosa per cui "Ho vissuto delle giornate bellissime, so che sono passate, so che ne vivrò altre altrettanto belle ma... ma vorrei poter rivivere quelle meravigliose sensazioni ancora e ancora". Ovviamente da piccina non mi tormentavo con tutti questi discorsi filosofici perché la cosa più importante per me era poter giocare tutto il giorno in spiaggia con le mie amichette e mangiare gelati tutte le sere. Però la sensazione di malinconia, che ora so essere malinconia, la conoscevo già. E conoscevo quella sensazione di claustrofobia che sentivo quando rimettevo piede dentro casa, dentro quel luogo che aveva pareti, un tetto, delle porte e delle finestre che mi tenevano lontano dalla natura e dai suoi rumori. Detto così sembra che io al mare abbia dormito in spiaggia ma no, semplicemente vivo in un campeggio. Passo le settimane completamente all'aria aperta, mi addormento con il canto dell'upupa e mi sveglio con il gracchiare delle cicale ( alcune volte anche le urla dei ragazzini a fianco, ma sorvoliamo). Faccio colazione con la luce del sole che fa capolino sul tavolo e, ogni tanto, mi addormento nel pomeriggio con il vento che mi culla. E poi c'è il mare, E' il mio posto, il luogo dove le mie difese si abbassano e tutto sembra più superabile. Il luogo dove corro quando ho bisogno di sfogarmi, il luogo dove scappo quando mi sento di non farcela, il luogo dove cammino quando sono felice. Il luogo dove sono io e non mi importa se agli altri non vado bene, il luogo dove riesco a dire di NO. Che poi ve lo assicuro, è un tugurio di spiaggia, l'acqua dello stagno è più pulita, però...PERO'!
Però era giusto fare un inno al mio posto del cuore, per l'ennesima volta. Anche perché, forse, in questo modo, questa malinconia che ancora sento, lascerà il posto ai bei ricordi.

Detto questo, io ho letto tanto questa estate e sto preparando vari post (non lo dovrei dire perché parto sempre con bellissime idee e poi ciao ciao!) però nel frattempo vi lascio il video delle Cose del mese di Agosto in cui, un bel po’ impacciata, cerco di fare un riassunto di quello che è stato questo mese per me.



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