mercoledì 8 maggio 2013

E mo che cazzo leggo?!


Ammettetelo di averlo detto o pensato, almeno una volta.
Certo non lo direte in romano perfetto come me, questo è certo!
Quel momento, quel terribile momento in cui non si sa cosa leggere,  arriva prima o poi.
Il blocco del lettore, il periodo no, il periodo c’hocosìtantilibrichenonsocosaleggere, chiamatelo come volete, ma arriva per tutti.
E chiunque sento vuole arrivare ad una soluzione. Superarlo. Capire come fare ad uscire da quel limbo disastroso che non ti permette di iniziare una nuova lettura.
Per quanto mi riguarda, le situazioni che portano al “E mo che cazzo leggo” sono tre.

° Il libro della vita.
E’ quell’orribile, ma deliziosa, situazione in cui abbiamo appena finito di leggere uno di quei libri che entreranno a far parte dei Libri della Vita. Quelli che rileggeremo ancora e ancora, quelli che ci hanno lasciato dentro qualcosa, quelli che ci hanno cambiato e che non ci faranno più tornare ad essere quelli di prima. Quei libri che ti leggi in una notte perché non riesci a staccarti finché i tuoi gradi di miopia non raddoppiano. O anche quelli che leggi lentamente perché hai paura di finirli. Vorresti che il tempo si dilatasse solo per farti stare ancora in loro compagnia. Quelli che li sottolinei più dei libri dell’università ma dritta, con attenzione e la matita super temperata.


° Il libro “Ma chi me l’ha fatto fare?”
E’ quell’orribile, ma assolutamente non deliziosa, situazione in cui abbiamo appena terminato un libro di merda. Ma proprio di merda. Quei libri che ci metti sicuramente più di un mese a leggerli perché non riesci ad andare oltre le 3 pagine al giorno e quando leggi vorresti essere presa a martellate sulle dita più che continuare quella tortura.  Ogni pagina che leggi ti fa sembrare più intelligente, più brava, più simpatica e divertente di quella razza di scrittore che ha creato la roba che hai tra le mani.
Non fraintendetemi, per me i libri sono sacri. Se esistesse un dio, per me sarebbe il dio dei libri. Non riuscirei a vivere senza  però ce ne sono alcuni che, vi giuro, ho pensato con tutta me stessa che sarebbe stato meglio non pubblicarli. Per noi, la nostra intelligenza ma anche per la reputazione dello scrittore.

° Il periodo scazzo
E’ quel periodo in cui abbiamo così tante cose da fare che non riusciamo a concentrarci nella lettura di nessun libro che non sia un Harmony (magari softporno).  E c’è lo studio e gli esami e il gatto e il cane e la madre e il padre e il fidanzato e le amiche. E tutti insieme. Non ce la facciamo, non ce la facciamo proprio a regalarci una mezz’oretta distese sul letto, sul divano, sulla poltrona, per leggere. Ma neanche in piedi, se è per questo!
E’ quel periodo in cui, per quanto mi riguarda, l’unica cosa che riesco a leggere sono le riviste.
Di moda, naturalmente.

(Apriamo piccola parentesi. C’è qualcuna che ha il coraggio di dire che non compra riviste di moda? No perché, senza offendere troppo qualcuno, ci sono alcune persone che “Io sono una lettrice. E per questo mi sento intelligente e ad un metro sopra gli altri. Puah che roba è la moda! Io i miei soldi li spendo religiosamente e solamente in libri. Sia mai che mi compro un rossetto. Con i soldi di un rossetto Yves Saint Laurent, io mi ci compro 3 libri e pure un segnalibro!”. Bene, sparatevi! E’ meraviglioso che le persone leggano in un paese in cui la percentuale di lettori è terrificante. E’ meraviglioso. Però non possiamo essere così bugiarde verso noi stesse. I vestiti, le scarpe, le borse, i trucchi, le cremine, i prodotti per capelli, gli smalti, signorine mie,  piacciono a tutte. E va bene così! Fa parte del meraviglioso mondo femminile. Non sta scritto da nessuna parte che si deve essere o solo intelligenti o solo fighe. Si può essere entrambe! Perché si può essere anche tope da biblioteca! Puoi anche leggere tutti i libri che ti pare ma se hai la frangia unta solo perché tu non compri niente che riguardi il mondo della cura della persona, allora hai perso miseramente. Che poi è vero… ci sono quelle che se gli chiedi se conoscono Fitzgerald, ti rispondono che non è possibile che tu conosci uno stilista a loro sconosciuto. E vi assicuro che esistono, magari non con Fitzgerald ma la storia è la stessa. Però non mi sembra neanche il caso che accada il contrario. Ossia che delle graziose signorine tutte libri e gnegne conoscano Chanel solo perché hanno letto questo…libro.
Che poi dopo tutto questo straparlare tra parentesi sembra che io sono una all’ultima moda. No, io di Chanel non mi potrei permettere  neanche lo smalto e per comprare un rossetto Yves Saint Laurent ho dovuto aspettare i soldi di Natale però ci provo. Ci provo ad essere donna. Anche se mi piace sotterrarmi sotto i libri, anche se mi piace da morire sotterrarmi sotto i libri in tuta con i capelli schifosi e le occhiaie alle ginocchia! Comunque chiusa piccola parentesi. Fatevi una vita. )

Dicevamo. Il periodo in cui leggiamo solo riviste. Che tanto puoi chiuderle a metà lettura, metti una bella orecchia enorme e via. Le riviste che ti rilassano completamente, che da una parte ti deprimono soprattutto ora che l’estate si avvicina e le modelle sono secche come le acciughe, e dall’altra ti danno quella botta di vita e ti fanno dire : Domani mi trucco così anche io!
Ci vuole ogni tanto questa dose di positività verso noi stesse e la nostra figura, soprattutto se sono i periodi scazzo.
Oppure nel periodo scazzo leggo i fumetti, anche questi facili da accantonare. Per quanto mi riguarda esiste solo Mafalda. Amen Quino!

Comunque voi direte: Bè, me la dai questa cavolo di soluzione? Che mi leggo?!
Nel primo caso, dopo il Libro della Vita, io mi riposo. Non leggo niente per un paio di giorni. Sono troppo piena di ciò che ho visto, sentito, odorato in quel libro. Non voglio mischiare personaggi, luoghi, emozioni. E poi già so che non riuscirei a pensare per bene al nuovo arrivato perché avrei ancora nella testa l’eco del precedente. Quindi mi prendo dei giorni sabatici senza disperazione, senza ansia di iniziarne uno nuovo. Magari mi prendo la tanto famosa rivista e mi leggo quella se proprio non riesco a stare con le mani in mano. Non penso a cosa verrà dopo. No! Errore pensare al libro successivo! Perché o lo carichiamo di troppe aspettative prese dall’entusiasmo della lettura appena conclusa oppure lo guardiamo di sbieco, offendendolo con un “Non sarai mai come quello di prima!”. Poverino. Che male avrà mai fatto?!
E allora aspetto i due giorni e poi mi butto! Mi fiondo sulla libreria, colpendo spigoli, cassetti e prendo un libro a caso tra la miriade di libri che tanto devo leggere. E come va, va! Si inizia una nuova avventura.
Nel secondo caso, libro di merda, invece la situazione è diversa. Devo leggere immediatamente qualcosa. Qualcosa di giusto, che mi faccia respirare e credere ancora nella sanità mentale degli scrittori. Il che è molto difficile in questi casi. Le opzioni sono due. Se il libro è stato particolarmente destabilizzante, particolarmente schifoso, allora posso optare per una rilettura. Prendo uno dei Libri della vita e me lo rileggo. Magari neanche tutto (non ce l’ho mai fatta a lasciarlo a metà ma potrebbe essere un’idea) però almeno sono certa della certezza più certa che quel libro mi farà tornare in me. Non mi deluderà. E la maggior parte delle volte prendo in mano Hp. Non me ne vogliate ma è la mia copertina di Linus, il mio cuscinetto, il mio ciucciotto, la mia camomilla prima di andare a dormire.
Se invece il libro ha fatto schifo ma possiamo passarci sopra, mi studio per bene i libri che ho e scelgo quello che da più tempo sta aspettando, quello che ho terribilmente caricato di aspettative e che è ora venga pulito dei 2 cm di polvere per compiere il suo lavoro. Passare le notti con me.
Nel terzo caso, periodo scazzo, non c’è niente da fare. Mettetevelo bene in testa. Quando abbiamo altri cazzi da fare non c’è modo di trovare tempo. E vi giuro che, personalmente, ce la metto tutta per leggere ma, se ci sono troppe cose in ballo, non ce la si fa. E allora aspetto che passino i casini, gli esami, le pippe mentali, le litigate sperando che non tornino per molto tempo in maniera tale da poter leggere tutti i poveri libri lasciati li a marcire. Che poi per me questi periodi possono durare al massimo 3 settimane, facciamo un mese. Un mese lunghissimo in cui non riesco a leggere nulla, terribile mese. Ma, ragazze, non siamo fatte solo di libri. Come non siamo fatte solo di rossetti. E tante volte non abbiamo tempo per niente. Non abbiamo tempo per pettinarci, figuriamoci per leggere. Aspettiamo che tutto si rimetta in carreggiata e poi ci diamo un bella sistemata. Ci facciamo le nostre maschere idratanti-purificanti-nutrienti, ci mettiamo in testa  l’hennè, ci compriamo una nuova gonna e cominciamo un libro

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