sabato 4 maggio 2013

Amleto di William Shakespeare

Sinceramente ero indecisa se parlarvi o no di questa opera.
Mi sembra innanzi tutto riduttivo scrivere un post solo sull'opera senza parlarvi dell'autore e di tutto ciò che ha scritto, ma io praticamente non ne so nulla. E' solo che, trovandosi di fronte un autore del genere, si vorrebbero avere tante notizie e informazioni da dare. Tanto non saranno mai abbastanza.
Una mia meravigliosa amica mi ha informato che aprile è il mese di Shakespeare e io, che avevo comprato l' Amleto proprio pochi giorni prima, ho preso al volo l'occasione e ho tentato di onorarlo così.
Ammetto, vergognandomene, che non ho mai letto qualcosa di suo di mia spontanea volontà. Nonostante a scuola lo avessi studiato in tutte le salse e lo avessi sinceramente apprezzato, non avevo ancora mai letto nulla.
Approfittando dell'edizione della Newton Compton a 99 cents, l'ho fatto mio.
Non ho parole sufficienti per descrivere la magnificenza dell' Amleto di William Shakespeare.
E' una tragedia ambientata alla corte di Danimarca. Protagonista il giovane Amleto, principe di Danimarca, che ha perso il padre da pochi mesi. Il posto di Re è stato preso dallo zio che, oltre alla corona, si è impossessato anche della Regina, Gertrude, la madre di Amleto. Il povero ragazzo non riesce a sopportare questa situazione, non riesce a superare la morte del padre soprattutto dopo averlo visto sotto forma di fantasma.
Il fantasma gli rivelerà una notizia che lo sconvolgerà definitivamente ossia che  non è morto semplicemente ma è stato assassinato dalla mano dell'attuale Re.
Amleto impazzisce o almeno è quello che vuole dimostrare a tutta la corte tranne che al suo fidato compagno Orazio.
Vuole vendicarsi per suo padre, vuole sbarazzarsi dello zio e anche della madre che non ha avuto neanche il tempo di abituarsi alla perdita del marito, che già si è risposata.
Per essere sicuro di ciò che gli ha confidato il fantasma, Amleto farà mettere in scena da alcuni attori, l'omicidio del padre sotto forma di opera teatrale. Osserverà, insieme ad Orazio, il comportamente dello zio e della madre e solo in quel momento deciderà come comportarsi di conseguenza.
Ma Amleto non riesce a vendicarsi.
Crea solo nuovi problemi, uccide un uomo che non avrebbe dovuto (ma forse lo desiderava?) uccidere.
E' soffocato dal dubbio, dall'incertezza. Pensa alla sua vendetta ma rimanda sempre le sue azioni punitive, qualsiasi cosa lo ostacola o forse si ostacola da solo perchè non sa assolutamente cosa fare, se sia la cosa giusta.
Amleto si interroga su tutto, su ogni argomento fino ad allora mai indagato, come l'amore, l'amicizia, la gelosia, la lealtà delle persone, sull'umanità in generale. Si interroga anche sulla vita e sulla morte, argomento che lo spaventa e che non riesce ad affrontare con serenità. Non riesce ad affrontare la morte del padre e tutti i cambiamenti che questa ha portato, non riesce neanche ad immaginare che il teschio, che in un momento si trova tra le mani, apparteneva ad una persona cara da lui conosciuta molti anni prima.
La vicenda sembra veramente molto confusa, Amleto sembra un ipocrita perchè prima sembra che la vendetta sia la sua unica via mentre, dopo qualche rigo, sembra aver cambiato già idea. Non si riesce a capire se sia veramente impazzito, se il fantasma non sia mai comparso o se veramente è solo attanagliato dalla paura, dal dubbio di dover compiere un gesto più grande di lui, un gesto immorale.
Amleto è semplicemente debole. Odia lo zio per quello che ha fatto, odia la madre per non averlo fermato anzi per averlo assecondato, odia l'ipocrisia e la falsità della maggior parte delle persone che lo circondano, probabilmente è arrivato ad odiare anche Ofelia, la sua amata, per non averlo compreso, per non averlo amato.
Io ho avuto sentimenti contrastanti nei suoi confronti. Questa sua debolezza mi infastiva, volevo che si vendicasse ma comprendevo la difficoltà della cosa. Non riuscivo a capire se fosse pazzo oppure si divertiva a farlo. Ma poi, alla fine, ho compreso il dubbio, ho compreso che la maggior parte delle volte, nella mia vita, rimango in una situazione di stallo, non sapendo dove andare, immobile. E mi sono sentita come Amleto. Far finta di avere qualcosa che non va più che decidere, agire.
Tutti coloro che lo circondano li ho profondamente odiati, insieme a lui. Avrei ucciso, per lui, lo zio ma, ancora di più, la madre, la traditrice in persona, per quanto mi riguarda.
Ofelia non ha mai amato il povero Amleto che invece tanto la desiderava. O probabilmente lo ha amato ma non poteva fare nulla dato che il padre, Polonio, le impediva di ricambiare quei gesti di tenerezza che Amleto aveva per lei.
Quando ho letto la lettera che Amleto le aveva scritto, ho pensato di sciogliermi sul letto per la tenerezza che ho sentito dentro.
Ve ne lascio una piccola parte, sicuramente la più conosciuta.

"Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore."

Il mio personaggio preferito, senza riserve, è sicuramente stato Orazio. Amico fedele e compagnio sincero, ha sempre creduto in Amleto anche quando tutti lo credevano pazzo e l'ha aiutato in ogni momento. Gli è stato vicino fino alla fine e gli ha reso giustizia. Ha raccontato la sua storia così che il suo sacrificio non sarà stato vano. Ho ringraziato per la presenza di Orazio perchè, altrimenti, non so se sarei riuscita a sopportare che Amleto fosse completamente solo in quella terribile situazione che era diventata la sua esistenza.

Io mi sono sconvolta dell'attualità di questo libro, dei pensieri, delle idee per niente fuori moda.
Devo ammettere di aver pensato, inizialmente, "Questo librettino, anche se corto, lo leggerò sicuramente molto lentamente". Avevo l'impressione che leggere un libro di più di 500 anni fa, mi avrebbe impegnato più degli altri libri, che avrei impiegato più tempo a comprenderlo, ad inquadrarlo bene. Avevo paura che non mi coinvolgesse. E invece ti porta dentro il suo vortice e ti lascia lì, spezzata in due, come Amleto, che non sai che fare, non sai a cosa credere.
Sono stata contentissima di averlo letto e per fortuna ho a portata di mano altre opere che leggerò al più presto. Ho solo le tragedie ma vedrò di procurarmi anche qualche commedia.
Ve lo consiglio senza neanche pensarci, anche se ormai il mese di Shakespeare è finito.
Recuperatelo e, se volete iniziare proprio con questo, ricordatevi dell'edizione a 99 centesimi.
Due righe sull'edizione.
L'ho trovata veramente ben fatta con piccola biografia dell'autore, lista delle opere e schemino con i personaggi. Non pensavo di trovare tutti questi piccoli particolari, che non stupirebbero nessuno in un libro "normale", in questa economicissima versione.
Andate in libreria e acquistatelo!
Non ci sono scuse!

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