Non mi sto a scusare questa volta, come al solito, per la mia assenza.Tanto lo so che sono così. Spero di impegnarmi e di cambiare.
Torno e parlo negativamente di un libro. Che meraviglia sentirmi!
Carlos Ruiz Zafòn. Il prigioniero del cielo. Mondadori. 21 euro per 340 pagine.
Grosso quanto un'enciclopedia.
Seguito dell' Ombra del vento e Il gioco dell'angelo, questo libro dovrebbe spiegare quei piccoli pezzi di storia rimasti incompiuti. Daniel Sempere e Fermin Romero De Torrés sono i protagonisti, alla ricerca dell'identità perduta di Fermin a causa di alcuni oscuri avvenimenti del suo passato.
Un losco figuro compare nella libreria Sempere e Figli, regala una copia del Conte di Montecristo a Fermin e va via, sconvolgendo totalmente la sua vita. Ma anche quella di Daniel.
Le 340 pagine rimangono incompiute. Si capisce perfettamente che la storia continuerà, non è ancora stato scritto tutto ma, nonostante questo, anche quei piccoli incastri che dovrebbero esserci in questo libro, non ci sono. La narrazione è piatta, quel mistero e quella suspance che accompagna i libri di Zafòn non è presente. E ve lo dice una che i libri di Zafòn li ha sempre divorati in meno di 3 giorni. Neanche l'amore per la sua Barcellona si nota! Quelle figure terribili, oscure che accompagnano ogni suo libro, non fanno neanche capolino ne Il prigioniero del cielo e io ne sono rimasta terribilmente delusa.
Credevo di immergermi nuovamente nel suo fantastico mondo e invece ho preso una bella portata in faccia!
Se, come me, i libri di Zafòn vi hanno fatto restare incollati alle pagine, non lo leggete. Evitatelo come la peste! O se siete curiosi, sappiate che rimarrete molto delusi.
Anche perchè dopo aver speso 21 euro, almeno vogliamo rimanere entusiasti del libro che abbiamo fra le mani!
( Per la cronaca, io l'ho avuto in prestito quindi per fortuna i soldi me li sono risparmiati!)
Ovviamente, se per qualche arcano motivo, qualcuno l'ha trovato entusiasmante, mi dica come ha fatto!
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