martedì 31 gennaio 2012

Non molto lontano da qui di Massimo Cacciapuoti

Mentre continuo ad andare lenta su Dickens, vi faccio questa recensione che ho in sospeso da un pò di giorni. Non molto lontano da qui di Massimo Cacciapuoti era uno dei miei pacchettini sotto l'albero. Uno di quei pacchettini che tanto aspettavo. In realtà, quando fai una lista ristretta della tua mega lista di libri da farti regalare per Natale, sai che qualsiasi cosa ti arriverà sarà molto gradita.
E lui è stato molto gradito, soprattutto dopo averlo letto. 


Devo ammettere che è un altro libro che mi ha colpito "per colpa" del Librario. Però c'è una cosa che mi ha realmente attirato e cioè la frase scritta sulla copertina, sotto il titolo.

"Avevo bisogno di trovare me stesso, di capire chi ero, cosa volevo, qualcosa mi mancava per ...la felicità"

Sarà che anche io ho bisogno di tutto questo e quindi volevo leggerlo per sentire cosa aveva da dirmi questo librettino.Avevo un pò paura...paura che fosse un flop e invece...

Giacomo è un ragazzo che nella sua vita ha sempre voluto far contenti i suoi genitori. Si è iscritto all'università per loro, prenderà una laurea per loro, continua a lavorare nella vineria di famiglia solo per farli felici. Ma, in realtà, non sa cosa deve fare per rendere felice se stesso. Vicino a lui, dalle elementari, c'è Cristina, la sua anima gemella ma in senso platonico perchè fra loro non c'è niente nonostante dormano insieme, per un periodo vivano insieme, studiano e lavorano insieme.
Poi c'è il padre di Giacomo. L'uomo che più ama e più odia. L'uomo che ha sempre voluto più vicino ma del quale ha paura, paura di parlargli, di avvicinarsi a lui.
Un giorno Giacomo decide di buttarsi e di suonare al suo nuovo vicino per fare amicizia. Ed ecco Francesco, un dj molto conosciuto che piano piano riesce a stanare Giacomo e a portarlo con sè. Grazie a Francesco, Giacomo cambierà vita, diventerà qualcuno che non immaginava potesse essere. E poi c'è lei, Alice, la donna della sua vita che lo rimprovera, in ogni loro litigio, di non amarla abbastanza a causa del suo egocentrismo.
Qualcosa sconvolgerà la vita di Giacomo ma quel qualcosa non lo cambierà totalmente. Lui continuerà a sbagliare, a perdere e a non rendersi conto che amare non significa dare agli altri ciò che vogliono da noi ma dare semplicemente noi stessi.
Alla fine Giacomo troverà la sua felicità?
Io credo di si. Non è il tipo di felicità che ci aspetta e che si vorrebbe leggendo il libro ma poi, ragionandoci, ci si rende conto che è quella giusta.
Io, come ho detto, ero titubante e spaventata dal fatto che non mi sarebbe potuto piacere e invece, fortunatamente, mi sono ricreduta.
E' un libro leggero che si legge in maniera molto scorrevole nonostante voglia dare un certo tipo di insegnamento, uno degli insegnamenti più importanti ossia essere se stessi. Perchè è semplice accontentare gli altri, dire di si solo per vedere l'altra persona felice e poi sentirsi morire dentro. Ci toglie da molte fatiche come deludere le persone che amiamo. Ma poi deludiamo noi.
In questo libro si capisce che l'autore non vuole più questo compromesso e la smette di dire si, sempre si. Ho trovato esattamente ciò che cercavo. Qualcuno che mi facesse vedere, con una storia semplice, quando può essere sbagliato dire no a se stessi per dire si agli altri.
Il libro, come genere, mi ha fatto pensare a Fabio Volo però è nettamente superiore in quanto io non apprezzo Fabio Volo. Lo trovo arrogante.
Ve lo consiglio come lettura piacevole. Magari una lettura estiva o una di quelle letture di passaggio tra un librone e un altro... si, meglio anche perchè per l'estate dobbiamo aspettare ancora un bel pò, purtroppo!
Voi lo avete letto?
Aspetto vostre notizie!
Bye! :)


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