domenica 31 luglio 2016

USCIRE DA SOLA


Ho pensato a questa cosa, incessantemente, per settimane. Mi vergogno un po' a parlarne ma, in fin dei conti, mi chiedo il perché e ne scrivo. Avete presente il gruppo di amici con cui vi ritrovate ogni sera o ogni fine settimana sempre nello stesso posto? Avete presente l’amica alla quale scrivete “Stasera ho voglia di birra. Usciamo?” ? Oppure i colleghi di lavoro o di studio con i quali andare a fare un aperitivo dopo una settimana faticosa? Bhè, ecco. Io no. Non più da anni. Quanti non lo so perché se faccio il conto mi viene un magone; perché il conto in realtà non l’ho mai fatto e, forse, preferisco vivere nell'ignoranza. Ma senza stare a piangermi addosso, perché mi sono un po' stufata, ho cercato di pensare un po' a questa mia situazione e di cercare di risolverla.

Innanzi tutto, voglio farmi una piccola postilla anche per il futuro.
Serena, ricordati tutti i santi giorni che se non hai più molte delle amiche che avevi prima è perché erano amicizie malate, che non ti facevano stare bene. Amicizie che percepivi più come un dare senza mai un ricevere, amicizie che ti davano più dispiaceri che gioie. Amicizie che hai impiegato anni a chiudere e alle quali, ogni tanto, ancora pensi. Ma lo sai che hai fatto la cosa giusta.

Ho capito che in questi anni mi sono concentrata molto sullo studio, sul lavoro, sull'amore pensando che le amicizie occasionali, quelle in comune, potessero bastarmi. Che non mi mancasse avere delle amicizie tutte per me, persone che conoscevo solo io, persone con i miei stessi interessi, persone con cui costruire una storia d’amicizia insieme. Invece eccome se mi mancano. Mi mancano da morire.
Me ne sono accorta una sera quando avevo bisogno di uscire, mi sembrava che mi mancasse l’aria a stare dentro casa. E l’unico pensiero che ho avuto è stato “Dio santo guarda che bella serata d’estate. Vorrei proprio uscire a prendere un gelato!”. Ero così felice di quel pensiero. Poi però, molto lentamente, ho sentito lo stomaco che si chiudeva e gli occhi che mi si riempivano di lacrime e ho pensato “ Sì, ma con chi?”. E ho avuto un’illuminazione, una brutta consapevolezza: Serena sei sola. Senza contare che l’amica del mio cuore, la persona che vorrei vedere e abbracciare tutti i santi giorni, con la quale potrei andare a prendere la birra, mangiare la pizza sul divano di venerdì sera, andare a fare shopping insieme ma ognuna per conto suo con i propri tempi, passare una settimana di vacanza insieme solo a dormire senza parlarci ma felici, sta a 600 km di distanza da me.
Sono sola e non credo di meritarmelo.
Lo so, sono stata io un’incosciente a non cercare una soluzione prima a questa situazione. Me ne rendo conto.
Lo so, io probabilmente non sono facile da avvicinare. Ho sempre nella borsa un libro ed è inutile che monto la scusa “Mi piace leggere” (che comunque è la vera verità assoluta). E’ che i libri mi salvano sempre. Sono al bar e tiro fuori il libro. Devo aspettare su una panchina e tiro fuori il libro. Sono in spiaggia e tiro fuori il libro. Vado a riva a bagnarmi i piedi e mi porto il libro. Sono sul treno e mi chiudo con la faccia nel libro. E ora, pensandoci, mi dico MA NON SARA’ CHE SEI TU. Non sarà che le persone non sono proprio attirate da una persona che se ne sta in disparte, che non ti vuole guardare in faccia, che si nasconde dietro delle pagine da cui fa sbucare solo i suoi enormi e scuri occhialoni da miope?
Diamine, direi di sì.

E allora in questi giorni sto cercando di cambiare questi miei atteggiamenti. Alcuni giorni lascio di proposito il libro nell'armadio e scendo in spiaggia senza. Vado a fare tante passeggiate e mi esercito a sorridere alle persone. Mi vado a sedere a riva e cerco di starci più di 10 minuti, senza vergognarmi di essere lì da sola. Sto provando ad andare in piazza, anche se non ho nessuno con cui vedermi. Mi metto seduta su una panchina e mi guardo intorno. Sono andata a vedere un film all'aperto, senza neanche portare il cellulare e ho scambiato due chiacchiere. Qualche sera fa volevo scendere al bar della spiaggia ma non ci sono riuscita. Sono arrivata fino un certo punto e poi sono tornata indietro. Forse ancora non sono pronta, chi lo sa.
Con tutto questo sono riuscita a fare amicizia? Vi dico la verità, no. E un po' ci sono rimasta male perché continuo a pensare che sia colpa mia nonostante ce la stia mettendo tutta. E mi sono chiesta: ma veramente è così difficile fare amicizia a 26 anni? Se non sei parte di un gruppo, non puoi entrarci mai più? Un po' come una setta in cui, dopo un tot di anni, non entra più nessuno. Basta, chiuso. Ora vivi da sola, poraccia! Io non ci credo, non ci voglio credere che non posso più fare amicizia. Perché parliamoci chiaramente, io dietro al pc o al telefono sono molto brava fare amicizia. Su internet ho conosciuto e sto continuando a conoscere persone che sono dei tesori per me. Però, mi chiedo, come è possibile che queste persone le incontri solo così? Sicuramente io, grazie allo scherzo, nascondo tutte le mie debolezze e insicurezze e lascio uscire la parte migliore di me. Però non ci credo che non posso riuscirci anche dal vivo, non ci credo che le persone non abbiano la curiosità di conoscerne di nuove. Ma solo io voglio fare amicizia a 26 anni?
Non credo, non ci voglio credere.
Quindi io continuo imperterrita a lasciare il libro, sempre di più, chiuso nella borsa e a guardare in faccia le persone e sono certa, che prima o poi, ce la farò. Riuscirò a dire un “ciao” a qualcuno che non conosco solo per iniziare a parlare, a sorridere per un gesto gentile e poi non lasciar andare ma iniziare una conoscenza, a farmi avvicinare senza scappare. E se anche voi vi trovate in questa situazione, sappiate che non siete soli e che magari, vicino a voi, c’è qualcuno chiuso in un libro che aspetta solo un sorriso.


9 commenti:

  1. Serena hai tutta la mia stima, bravissima!! Capisco benissimo la difficoltà, penso che sia una cosa sempre più comune a tutti. Sono un'introversa, ho poche amicizie, non sono brava a "gestire" troppe persone e preferisco avere quelle poche ma di cui so che posso fidarmi e a cui riesco a donare qualcosa di me. è vero che da adulti è più difficile, forse perché durante l'adolescenza hai meno filtri, meno barriere ed è più facile avvicinarsi (ed anche ferirsi profondamente.) Per fare amicizia da adulti l'unica cosa è cercare di frequentare il più possibile corsi, fare cose e sperare di incontrare qualcuno di simile, che non abbia paura di fare entrare una persona in più nella propria vita, che non abbia paura di essere ferito o fregato. E poi spingere il più possibile contro i confini della propria comfort zone, il grande dramma. Di tutte le persone conosciute dalla fine del liceo ad oggi solo con una sono riuscita a creare un legame ed in maniera quasi spontanea, perché c'era una forte affinità caratteriale. Per quanto mi riguarda spesso vorrei uscire ma poi qualcosa mi blocca, mi spaventa. Non sono più entusiasta e fiduciosa del futuro come quando ero ragazzina... forse non ho più veramente voglia di cercare di essere felice e questo mi spaventa moltissimo. Qualche anno fa ho letto "Quiet" di Susan Cain e mi ha aiutata moltissimo ad accettarmi per come sono e non sentirmi in colpa quando sto in mezzo agli altri, ma devo lavorarci ancora molto. Devo sforzarmi anch'io di uscire di più da me stessa e dalla mia comfort zone e stare tranquilla, anche perché solitamente le cose che più ci spaventano o che ci sembrano insuperabili sono quelle che poi ci rendono più felici ed appagati. Penso che tu stia andando alla grande e se continui così piano piano ti sentirai più forte e coraggiosa, verrà pian piano più naturale e vedrai che prima o poi incrocerai qualche anima affine. Ti mando un abbraccio grande, Sara.

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    1. Sara grazie per aver scritto queste cose. Io ci ho messo tanto tempo per scrivere questo post e ho avuto anche molta difficoltà ma, mi rendo conto, che sentimenti del genere si comprendano piano piano. Io anche ho sempre avuto difficoltà di uscire dalla mia comfort zone, ti dico solo questo: superiori, eravamo 12 in classe, gruppo unitissimo, facevamo ogni cosa insieme, loro erano tutta la mia vita, non avevo niente di più bello. In quinto superiore, essendo troppo pochi, decidono di unirci ad un'altra classe. Io sono andata nel panico. Non volevo intrusi, volevo solamente mantenere il nostro idillio perchè ero convinta che l'arrivo di altre persone avrebbero rovinato tutto. Ma così non è stato. Abbiamo semplicemente allargato il gruppo. Ed è stato bellissimo. O chi lo sa, forse lo è stato solo per me perchè non ho più neanche un amico delle superiori. Nessuno. Tutte le amicizie si sono rotte alla fine dell'anno. Comunque io sono contenta, col senno di poi, di essermi ricreduta e aver accettato il nuovo, quello che mi faceva paura (uno dei ragazzi della nuova classe è il mio fidanzato dalla fine del quinto superiore e il suo migliore amico di classe è uno dei miei più grandi amici, l'unico che viene dalle superiori della classe che non era mia). Io credo che, piano piano, tutte noi riusciremo a fare capolino fuori dalla comfort zone perchè arriva il momento in cui non ce la facciamo più, in cui viene la curiosità, in cui viene in coraggio. Però sono d'accordo con te: poche ma buone. Però non bisogna chiudersi al nuovo, mai!
      Mi segno il tuo consiglio letterario e grazie ancora per il tuo commento :)

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  2. Cara Sere, quanto è vero quello che hai scritto! Anche io sto vivendo una situazione simile alla tua e le tue parole mi hanno dato un po' di conforto, mi sono sentita meno sola ☻ Io, ad esempio, non sto vivendo benissimo l'esperienza dell'università proprio perché non sento di avere amicizie stabili o comunque dei punti di riferimento. È normale e anche piuttosto facile stringere amicizia con i colleghi perché tanto "siamo tutti sulla stessa barca", condividiamo gioie, dolori e fatiche. Però, nel mio caso, si tratta sempre di amicizie superficiali, che non vedo al di fuori del contesto universitario (aggiungiamoci il fatto che sono pendolare e la cosa diventa anche più complicata eh eh xD). Mi dico sempre che non ha importanza, alla fine si va avanti lo stesso, giusto? Però avere degli amici veri, con i quali ci si vede sempre, ci si confida e si parla di tutto, mi manca un po'.
    Soluzioni non ne ho trovate, magari sia per me che per te è una fase di passaggio e probabilmente quando meno ce lo aspettiamo, qualcosa cambierà ☻ Ci tenevo comunque a farti sapere che non sei sola e ti mando un grande abbraccio!

    P.S. Al momento sto leggendo "Curarsi con i libri", che spesso avevi consigliato nei tuoi video e che da allora non sono più riuscita a togliermi dalla testa xD È bellissimo, quindi ti ringrazio tanto per avermelo fatto scoprire *w*

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    1. Ciao Valentina! Mi dispiace molto per questo periodo non tanto positivo che stai vivendo però grazie per avermelo detto. Io all'università mi sono buttata a capofitto con tante nuove amicizie dopo essere stata " abbandonata" da TUTTI gli amici delle superiori con cui avevo avuto un rapporto quasi simbiotico per 5 anni. Non mi sembrava vero di poter fare di nuovo amicizia e, nonostante inizialmente mi sembravano le amicizie per la vita, dopo qualche mese (con due persone, dopo qualche anno) è finito tutto. Ho sempre avuto la tendenza a fidarmi subito, senza remore e poi rimanere irrimediabilmente con il cuore a pezzi. Quindi quello che ti posso è di andarci cauta però cerca di capire se ci sono delle persone che potrebbero andare bene per te. E se pensi che ci siano, allora prova tu a fare dei passi verso di loro e di approfondire la conoscenza. Molte volte siamo noi che ci blocchiamo da sole e non ci diamo l'opportunità di fare dei passi in avanti. Io l'ho fatto per anni e me ne sono resa conto solo ora.
      Sono veramente contenta che Curarsi con i libri ti stia piacendo :)
      Ricambio l'abbraccio stretto stretto!

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  3. Ciao, arrivo qui da twitter e proprio come avevo annunciato sul social in questione, vorrei argomentare meglio su questo tema.
    L'amicizia mi interessa da sempre, in passato ho attraversato periodi di solitudine e credevo di non uscirne mai più, ora come ora, pur essendo riuscita a costruire una rete di conoscenze, capita spesso che io mi senta sola. Forse è un qualcosa che è insito in me, chissà.
    Un modo per fare amicizia è frequentare corsi/associazioni, in genere le amicizie nascono da interessi comuni. Poi, può capitare di conoscere qualcuno mentre sei in fila alla cassa o sul bus ma, secondo me, è molto difficile, almeno nella mia zona, dove si tende a frequentare il solito gruppetto di persone e fare tutto tutto con loro. Secondo me è importante NON esserci sempre, NON essere disponibili h24 ma sviluppare il rapporto sulla base del "mi piace stare con te, ma non sono il tuo tappetino", il rapporto deve essere sempre alla pari. Brutto da dire, ma bisogna un po' imitare i playboy (senza essere bastardi eh!): esserci, ascoltare, ma farsi anche desiderare. Quando l'altro percepisce che sul tuo affetto può sempre contare, è la fine, ti dà per scontato. Ovviamente alla base di un'amicizia deve essere un rapporto di scambio reciproco, in cui nessuno è sottomesso all'altro. Ci tengo a precisarlo perché tra i vari errori di coloro che cercano di fare amicizia c'è l'eccessiva accortezza per l'altro (ho fatto anche io questo errore).
    In ogni caso, mi piacerebbe sviluppare una rete di supporto in merito!
    Grazie per questo post
    Erika

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    1. Ciao Erika! Grazie per essermi venuta a scrivere quì i tuoi pensieri :) Io sono d'accordo con te: fino ad un paio di anni fa, avevo pochissime amicizie e queste amicizie mi facevano più male che bene. E il motivo era proprio quello che hai descritto tu: davo sempre troppo senza voler ricevere niente in cambio, amicizie unidirezionali. Dopo tanto tempo, ragionamenti e dolori, ho capito che le amicizie non possono essere questo, che sono come l'amore, devono essere a due direzioni. E infatti, con difficoltà, ho chiuso tutte queste amicizie e sono stata da sola fino a questo momento, come per prendermi il mio tempo e il mio spazio per riflettere. E sì, sono stata sola in tutto questo periodo ma le poche amicizie (che si contano sulle dita di MEZZA mano XD) che ho, adesso le coltivo in maniera completamente diversa e i frutti si vedono. Ora però vorrei espandere un pò le mie conoscenze ma senza cambiare modalità di gestione delle amicizie. In quel tipo di relazioni di amicizia "malata" non ci voglio più entrare, meglio da sola a quel punto.
      Grazie a te per aver letto il post e averlo commentato :)

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  5. ciao Serena, ho la tua stessa età e leggendo questo post sembrava stessi descrivendo me. Ogni giorno sono gentile e sorridente con tutti, ma, come hai detto tu, il tempo per fare nuove amicizie sembra essere passato, come se a nessuno interessasse conoscere persone nuove. Mi hai fatto sentire meno sola. Grazie.
    Giulia

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    1. Ciao Giulia :) Siamo in molte, a quanto pare, a trovarci in questa situazione quindi stai tranquilla che non sei sola. Però mi dispiace sapere che anche per te non è facile fare amicizie. Ancora non ho capito cosa ci sia di male a conoscere persone nuove una volta passata l'adolescenza. Io lo trovo così stimolante parlare e conoscere persone nuove!
      Comunque grazie a te, mi sento meno sola anche io :)

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