martedì 24 maggio 2016

LA PAZZA GIOIA



La pazza gioia, voi dovete andare a vederlo. Ora ve lo spiego il perché però seguite questo consiglio.
Questo è il nuovo film di Virzì con Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Bravissime.

Beatrice vive a Villa Biondi (una comunità di recupero) e si atteggia a grande signora tanto che, all'inizio del film, sembra quasi essere una dottoressa della comunità. Invece non lo è, è una paziente come tutte le altre che soffre di depressione, manie di grandezza e che non vuole avere nessuno in camera con lei. Poi, però, arriva Donatella, una donna magrissima che ha tentato il suicidio e che chiede in continuazione "scusa" e dice "grazie" a chiunque l'aiuti. Beatrice la prende subito in simpatia, vuole occuparsi di lei, vuole diventare sua amica e, nonostante all'inizio risulti fastidiosa e antipatica, poi farà cambiare idea a Donatella. Le due donne diventano molto amiche; finalmente Beatrice ha qualcuno con cui parlare e a cui badare e Donatella vede in lei un appiglio, qualcuno che si interessa a lei, che la protegge. Le due donne si metteranno nei guai ma, questa situazione di pericolosità e di inaspettata libertà, le unirà ancora di più.

Non voglio raccontarvi altro perché credo sia veramente bello vedere come la storia si svolge e dà, piano piano, risposta a tutte le domande. Io sono andata a vedere questo film per una certa deformazione professionale; sapevo che sarebbe stato un film riguardo la malattia mentale ed ero molto curiosa. Le attrici hanno interpretato in maniera chiarissima e fedele le rispettive malattie mentali, i momenti bui e i momenti di lucidità in cui sembra che tutte le loro problematiche siano scomparse. Non ci sono mascelle rigirate come in A dangerous method (in cui sì, Keira è stata bravissima ma era molto molto enfatizzata la sua malattia mentale) ma una descrizione reale di quella che può essere la disperazione, lo sconforto e il dolore che solo una malattia mentale può generare. Infatti la parte che mi ha emozionato, che mi ha colpito come un pugno nello stomaco, è stata la spiegazione delle vite delle due protagoniste. Hanno un momento di lucidità, nella disperazione più totale, e si raccontano il perché, il perché di ogni cosa. E le frasi che dice Donatella sono una verità incredibile. Lei dice di essere stata sempre una bambina triste, che ha sempre pianto, che piangeva quando andava a scuola, che piangeva quando la mamma la sgridava perché piangeva. Che è sempre stata così. Che le origini di queste malattie si trovano nella storia delle persone, si trovano nelle loro famiglie. E questo l'ho trovato veramente ben fatto. Nel film si vede che queste due donne hanno sempre avuto una vita difficile, delle famiglie difficili, che tutto ha un senso e una motivazione e niente può essere per caso. Non la malattia mentale.
Comunque, nonostante la sua drammaticità, il film ti stupisce con dei momenti di comicità che spezza per un attimo l'andamento tragico del film e che ti fa tornare ad avere speranza. Inoltre, è ambientato nelle campagne toscane che rendono il tutto di una bellezza disarmante.

Forse questa cosa non fa testo per voi ma io ho pianto tanto mentre guardavo questo film. Tanto nel senso che, nel momento più intenso, ho avuto dei singhiozzi, non riuscivo a trattenermi. E mi sono sentita un pò scema, un pò esagerata. Ho pensato " Forse reagisci così perché ci sei dentro a questo mondo. Perché se no, non avresti utilizzato la tua forte, troppo forte a volte, empatia per fare il lavoro che fai". Però poi si sono accese le luci e i titoli di coda ancora scorrevano e io mi sono guardata intorno. Almeno un terzo della sala stava piangendo. Una signora passava alla sua amica un fazzolettino, una mamma prendeva sotto braccio la figlia con il naso tutto rosso e gli occhi lucidi, un uomo e una donna ancora seduti si tamponavano gli occhi ognuno per conto suo. Uomini e donne, sì, abbiamo pianto tutti. In un momento di tensione, una signora si è anche lasciata sfuggire un urlo.
Quindi mi sono convinta che, no, il film non aveva fatto quell'impressione solo a me, non aveva emozionato solo me, non ero stata la solita esagerata. E che aveva colpito nel segno. E sono stata contenta perché la malattia mentale esiste ma tanti fanno finta di non saperlo, fanno finta che non sia vero. Pensano che le malattie mentali siano solo un'invenzione delle persone troppo deboli, troppo insicure, che vogliono attirare l'attenzione. E invece no, diamine! Non è così! E se delle persone hanno visto una realtà diversa da quella che pensavano, attraverso questo film, io sono soddisfatta. Vorrei veramente che più persone possibile lo vedessero per rendersi conto.
Vorrei veramente che anche voi lo vedeste.

7 commenti:

  1. Ecco, dopo questo tuo post credo che sicuramente andrò a vedere il film di Virzì. Quando un film, come un libro, ti arriva nel profondo in questo modo, vuol dire che gli "addetti ai lavori" hanno fatto un gran lavoro. Tra l'altro mi incuriosiva vederlo proprio perché è ambientato nelle mie zone (pensa che ero proprio ai Gigli mentre stavano girando) :)

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    1. Allora vivi in dei luoghi splendidi! :) comunque sì, se hai la possibilità, vai a vederlo perchè ne vale la pena!

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    2. Se riesco vado questa settimana e ti dico ;)

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  2. Il trailer mi era piaciuto ma dopo questo tuo post lo andrò a vedere di certo (e ci porterò mia mamma che adora queste cose!) Sulla malattia mentale ho visto anni fa "Si può fare" con Bisio, era ambientato nel periodo della riforma Basaglia e mi era piaciuto molto. Hai perfettamente ragione, è una tematica davvero importante e bisognerebbe parlarne molto di più!

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    1. Il film di Bisio non l'ho visto! Andrò sicuramente a recuperarlo. Se vai a vederlo, poi fammi sapere cosa ne pensi (e se è piaciuto anche a tua mamma :) )

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    2. Mi riaffaccio per dirti che si, siamo andate a vederlo: lacrimoni anche nella mia sala, mamma compresa. Io non ho pianto, ma non ho per niente la lacrima facile, il film mi è piaciuto moltissimo e mi ha davvero catturata. Beatrice è davvero tremenda, mi ha fatta stare in apprensione tutto il tempo XD Donatella così fragile, sembrava dovesse spezzarsi da un momento all'altro... la scena sulla spiaggia poi, avrei voluto abbracciare quella coppia! Si è riso anche tanto... si, davvero un bel film! L'unica cosa che mi ha stupita, non so se è capitato anche a te, ma nella mia sala c'erano tanti genitori con bimbi appresso. Non so, secondo me è un film comunque un po' forte per dei bambini, magari non capiscono pienamente quello che succede ma ci sono comunque scene, dialoghi che possono turbare. O forse sono io che da "grande" mi faccio troppe paranoie. In ogni caso grazie mille per la dritta! ^^

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    3. Ma ciao! Come sono contenta che la dritta sia stata utile e che il film ti è piaciuto! :) Nella mia sala non c'erano bambini, ora che ci penso, però effettivamente è strano che portino dei bambini. I temi del film sono abbastanza complicati da capire per un bambino però mi sembra una cosa importante, quella di portare un bambino a vedere un film del genere, anche perchè usciti da lì i genitori sicuramente dovranno spiegargli qualcosa. E, secondo me, sensibilizzare i bambini ad argomenti come questo è molto importante.

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